venerdì 14 novembre 2014

I Canti di G.Leopardi nelle traduzioni inglesi

In a collection of books by various authors on Giacomo Leopardi I found a beautiful text written by one of the most influential scholars of the poet, the essayist and Indian poet Ghan Shyam Singh that became an honorary citizen of Recanati for his studies on Leopardi at the Centro Nazionale di Studi leopardiani.

In una collezione di libri di autori vari su Giacomo Leopardi ho trovato un bellissimo testo scritto da uno dei più autorevoli studiosi del poeta, il saggista e poeta indiano Ghan Shyam Singh divenuto cittadino onorario di Recanati per il suoi studi su Leopardi presso il Centro Nazionale di Studi leopardiani. 


G.Singh book cover
The book entitled "I canti di Giacomo Leopardi nelle traduzioni inglesi" was published in 1990. The essay offers Italian and English versions of many  Leopardi's poems.
Praise to the poet, written by eminent figures of English literature, are testament to the genius of Leopardi was appreciated across the Channel.

Il volume dal titolo "I canti di Giacomo Leopardi nelle traduzioni inglesi" è stato pubblicato nel 1990. Il saggio offre la versione italiana ed inglese di molte opere leopardiane.
Gli elogi al poeta, scritti da eminenti figure della letteratura anglosassone, sono testimonianza di quanto il genio leopardiano venisse apprezzato oltremanica.



I really liked this words written by G.H. Lewis. He admired the patriotic songs (To Italy and Above the monument to Dante) and wrote that:  "from Dante downwards there have been no more piercing, manly vigorous strains tha those which vibrate in the organpeal of patriotism sent forth by Leopardi....(their) irregular but rhythmic march...seizes hold of your soul and irresistibly hurries you along it".

Ecco quanto scriveva G.H. Lewis ammirandone le canzoni patriottiche (All'Italia e Sopra il monumento di Dante) : da Dante in poi " non ci sono state note più intense, virili e vigorose di quelle che vibravano nel canto patriottico di Leopardi...la sua marcia irregolare ma ritmica s'impadronisce della tua anima e ti trascina irresistibilmente con sé".


'Il giovane favoloso" - movie scene
In the years of his youth in Recanati, his hometown, Leopardi wrote the Infinite, one of the most famous poems included in the collection of Idylls.

Negli anni della sua prima giovinezza a Recanati, sua cittadina natale, Leopardi scrisse l'Infinito, una delle poesie più celebri inserita nella raccolta degli Idilli


'Il giovane favoloso" - movie scene
The Infinite is beyond the hedge placed on top of a hill in a continuous comparison between the limit and the infinite, between reality and the sounds of silence of eternity. The natural landscape is closely related to the expression of the states of mind of man to a reflection on time, history, and the sad fate of the men.

L'infinito è oltre la siepe posta sulla cima di un colle in un confronto continuo tra limite e infinito, tra suoni della realtà e il silenzio dell'eternità. Il paesaggio naturale  è strettamente legato all'espressione degli stati d'animo dell'uomo per una riflessione sul tempo, sulla storia e sul triste destino degli uomini. 


Villa delle Ginestre, Torre del Greco
Here the translation of the poem from G. Singh book by  R.C. Trevelyan  (1941) 

The Infinite
Dear to me always was this lonely hill,
And this hedge that esclude so large a part
Of the ultimate horizon from my view.
But as I sit and gaze, my thougth conceives
Interminable vastnesses of space
Beyond it, and unearthly silences, 
And profoudest calm; whereat my heat almost
Becomes dismayed. And as I hear the wind
Rustling  through these branches, I find myself
Comparing with this sound that infinite silence:
And then I call to mind eternity, 
And the ages that are dead, and this that now
Is living, and the noise of it. Ans so
in this immensity my thought sinks drowned:
And sweet it seems to shipwreck in this sea.




L'Infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quïete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Infinità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.


The second hand-written manuscript of L'infinto

The Infinite was set to music by the Italian composer Gaetano Braga (1829-1907). Leopardi sent to the composer a letter thanking him personally. The letter is still kept at the museum house of Gaetano Braga in Giulianova (source wikipedia.it)

L'infinito di Leopardi fu musicato dal violoncellista e compositore italiano Gaetano Braga (1829 – 1907). Lo stesso Leopardi mandò al compositore una lettera ringraziandolo personalmente. La lettera è tuttora conservata alla casa museo di Gaetano Braga a Giulianova (fonte wikipedia.it)




"Partakes of the superiority of his mind and the individuality of his characters. It is indeed evident that Leopardi gave to his delibarate compositions the essence, as it were, of his life...It is the union of severe discipline and great erudition with the glow, the directness, and the natural sentiment of a young poet which constitutes the distinction of Leopardi"
Henry Tuckerman, 1965, from G. Sing text

"La dizione di Leopardi riflette la superiorità della sua mente e l'individualità del suo carattere. E' chiaro che Leopardi diede l'essenza come se fosse della sua vita alle sue composizioni. E' proprio l'unione di una severa disciplina e di una vasta erudizione con lo splendore, la franchezza, e la naturalezza dei sentimenti in Leopardi che costituisce la sua distinzione".
Henry Tuckerman, 1965, tratto dal libro di G.Singh

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