venerdì 9 febbraio 2024

Nora Barnacle e James Joyce. La loro storia in un film

 

Dalla biografia scritta da Brenda  Maddox è stato tratto il film NORA, una produzione italo francese del 2000 con una giovane Ewan Mcgregor nel ruolo di James Joyce e Susan Lynch in quello di Nora e con la regia di Pat Murphy, regista irlandese.


La pellicola, una co-produzione tra Irlanda, Regno Unito, Italia e Germania, è stata girata a Dublino, Amburgo e Trieste e, nel 2000,
  ha vinto i premi United International Pictures Director's Award e l'Irish Film and Television Awards.

Manifesto del film

Nora nacque il 21 marzo 1884 a Galway da padre fornaio e mamma sarta. Dopo la separazione dei genitori continuò a vivere con la madre fin quando si trasferì a Dublino dove iniziò a lavorare come cameriera presso un hotel. Ed è proprio nella città di Dublino che, nel giugno del 1904, che incontra il  giovane James Joyce, colui che diventerà il suo compagno e con il quale vivrà una complessa e tormentata relazione (il 16 giugno, giorno del loro incontro, fu quello che scelse per ambientare ‘Ulisse’ la sua opera più famosa!).

Foto tratte dalla biografia

La coppia ben presto lasciò l’Irlanda e si stabilì a Trieste, la città ove nacquero i figli Giorgio e Lucia. Nonostante crisi e risentimenti Nora e James rimasero uniti sfidando le convenzioni dell’epoca e riuscirono, malgrado tutto, a resistere alla povertà, alla gelosia ossessiva di lui e all'inquietudine di lei nel vedere spesso la loro intimità portata alla luce nelle sue opere letterarie.

 

Scena del film

Sinossi del film tratta dalla cover del dvd

Una ragazza dolce, amorevole ma coraggiosa: nessuno può dire a Nora cosa deve fare e come deve vivere la sua vita. Ma le persone che le stanno attorno non capiscono quest’anima forte e ribelle. Quando però Nora incontra James per la prima volta, in mezzo alla strada la sua vita cambia improvvisamente. Lei capisce subito che l’uomo che ha davanti è proprio ciò che avrebbe sempre dovuto avere dalla vita: sono fatti per vivere l’una accanto all’altro, ma non c’è posto per due come loro in Irlanda…

Comincia così una storia di passioni travolgenti che trascina la protagonista, con tutta la sua vitalità, in un gioco impetuoso di intrighi di cui è vittima ed artefice nello stesso tempo”.

Nora fu musa ispiratrice delle opere di Joyce ma il loro rapporto fu alquanto burrascoso: un amore a prima vista che si trasformò in una passione travolgente (e su questo il film è alquanto esplicito in diverse scene!)

Scena del film

Ewan Mcgregor ci presenta un Joyce complesso, insicuro e sempre in preda alla gelosia. Susan Lynch una Nora determinata sempre pronta a difendersi e a tenergli testa alta.

Resta comunque la trasposizione di un rapporto di coppia tormentato, spericolato e vissuto in una sorta di amore-odio ma anche coraggioso e per molti aspetti decisamente moderno.

La critica è stata divisa su questo film tra chi ne ha condannato le scene di sesso troppo esplicite e l’immagine di Joyce come un egoista lamentoso piuttosto che l’uomo di cultura che fu. Tuttavia va  riconosciuta la forza con cui la regista ha rappresentato Nora come una donna libera, intraprendente  e disinvolta. Belli i costumi ma non c’è  il racconto degli anni ’20 con le vicissitudini parigine dell’autore!.

Potete trovare il film su dvd in lingua italiana anche da rivenditori on line. La biografia è reperibile nelle librerie dell’usato e sul web (Arnoldo Mondadori Edizioni 1989).

'I Morti' tratto da Gente di Dublino


Una curiosità: nel film c’è una parte in cui Joyce prende spunto da un evento accaduto nella vita della giovane donna per poi descriverlo nel celebre racconto ‘I morti’ opera conclusiva di ‘Gente di Dublino’.

Di questo racconto vi segnalo che esiste un adattamento cinematografico del 1987 diretto da John Huston e disponibile su Amazon Prime.


Fonti delle foto:

Le foto delle scene del film sono tratte dal web. Le altre sono state scattate da me.

domenica 28 gennaio 2024

Castle Combe



Con le sue strade fiancheggiate da graziosissime case in pietra Castel Combe è uno dei luoghi in Inghilterra che fanno sognare di più! Il villaggio prende il nome da un castello normanno di cui oggi rimangono solo dei terrapieni e la prigione ubicati poco lontano dal centro e di cui alcuni resti sono ancora visibili.  




La storia del villaggio risale a Guglielmo il Conquistatore che donò il Mariero di Combe al suo fedele seguace Humphrey de L'Isle. Vent'anni dopo, nel 1086, il Domesday Survey registra un piccolo villaggio il cui maniero ne governava almeno altri 15 e che, a seguito di un matrimonio, arrivò ad appartenere  Reginald De Dunstanville fratellatro dell'imperatrice Maud (Barone di Combe e Conte di Cornovaglia e colui che costruì anche il Castello di Tintagel). 
Oggi nella chiesa parrocchiale è sepolto il famoso Walter Dunstnville che accompagnò il principe Edoardo nella crociata in Terra Santa. 
Il paese fiorì nel Medioevo grazie al commercio della lana. Una passeggiata nel paese è un viaggio nel passato. Ogni casa racconta una storia e ogni cottage ha  avuto un ruolo nella nascita e crescita di questa località che è poco cambiata nel corso dei 500 anni!.



Market Cross


Il centro del villaggio è il Market Cross che nel XIV sec. divenne con il regno di Henry VI la sede della fiera annuale degli ovini più grande del Sud ovest dell’Inghilterra. Una fiorente industria tessile portò ricchezza al villaggio e il tipico tessuto bianco e rosso fu venduto nei grandi mercati medievali. 
Ancora oggi è possibile ammirare gli splendidi Weaver's Cottages in cui i tessitori cardavano e filavano la lana  delle Costwolds ritenuta la migliore d'Inghilterra.






Il Manor House oggi è uno splendido albergo ma nell'antichità fu la dimora del Lord. 
Tra i più autorevoli signori di Combe ci furono Lord Badlesmere, un ricco e potente barone fedele a Edoardo II e Sir John Fastolf  che ispirò Shakespeare il personaggio di Sir John Falstaff nel dramma storico 'Enrico IV'. Sir John si distinse nella battaglie in terra francese della Guerra dei Cent'anni.
Castle Combe è stata location per celebri film e serie TV tra i quali "Il Favoloso Dottor Dolittle", "War Horse", "Stardust", "Wolfman", "Robin Hood", " L'assassinio di Roger Ackroyd" tratto dal giallo di Agatha Christie.



Sono stata in questo villaggio alcuni fa anni fa con il tour organizzato da enjoycoffeandmore.
Tra i ricordi più belli c'è sicuramente un afternoon tea presso The Old Rectory Tearoom una sala da tè che si trova all'interno di una casa di famiglia privata risalente al 1490.

Castle Combe, Wiltshire

Tartine… biscotti… sandwich… rustici… scones…clotted cream…marmellata…fragole … sponge cake…difficile ricordare tutto! (a casa porto preziosi souvenir: alcuni libri scritti dalla proprietaria e due deliziosi topini fatti a mano da qualcuno del posto).

The Old Rectory Tearoom, Castle Combe, Wiltshire

The Old Rectory Tearoom, Castle Combe,Wiltshire 


LeggendoMouse Tails of Castle Combe, The Whiskerfords scopro che in parte è un'autobiografia raccontata attraverso la storia dei Whiskerfords una famiglia di topini che, stanca della vita di città, decide di partire all’avventura verso una nuova vita in campagna!. 
La storia è corredata con fotografie del villaggio, dei suoi abitanti veri e naturalmente dei topini che sono stati realizzati a mano in lana! 


Le Costwolds sono dei luoghi magici che ti incantano a prima vista!  Il tempo sembra essere fermo ad un epoca passata che di volta in volta ti trasporta come in qualche romanzo o film (la lista di quelli ambientati in queste zone è lunghissima!).
Molti villaggi, come Castle Combe, risalgono all'epoca del Domesday Book il manoscritto realizzato per volere di Guglielmo il Conquistatore nel 1086 e che tratta del primo censimento dei territori dell'Inghilterra e parte del Galles. 

Fonti del post
Le foto sono state scattate da me. La storia è tratta dalla guida del villaggio (prima foto) comprata in UK anni fa. I due libri di Anna Roberts e i topini lavorati a mano sono souvenirs della sala da tè. 

venerdì 26 gennaio 2024

Imbolc

 


Siamo al culmine dell’inverno e la stagione primaverile lentamente avanza. Le giornate si allungano e per gli antichi popoli questo era il momento più difficile da superare poiché le riserve alimentari accumulate con l’inverno iniziavano a scarseggiare.



In questo periodo di “mezzo” tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, nelle tribù Celtiche era il tempo della celebrazione della festa di Imbolc (solitamente il 1° febbraio) che in irlandese significa “in grembo” in riferimento alla gravidanza delle pecore, oppure Oimelc che sta per "latte ovino", a indicare che in origine si trattava di una festa legata alle pecore da latte indispensabili al nutrimento delle popolazioni costrette a sopravvivere alla morsa del freddo.

La Ruota dell'anno

Come le altre celebrazioni celtiche, Imbolc è una festa in cui l’elemento essenziale è il fuoco considerato “luce” poiché la festa richiama la luce ‘crescente’ delle ore del giorno che in questo periodo la natura inizia ad offrire in misura maggiore. La tradizione oggi vuole che per celebrare la festa si accendono fuochi, lumi e candele mentre negli antichi popoli le donne nei villaggi si radunavano per celebrare insieme la Dea della Luce la sera della vigilia (per i Celti il giorno nuovo cominciava con l’imbrunire). 
In epoca cristiana la festa di Imbolc venne equiparata alla Candelora e poiché la festa pagana era sotto gli auspici della dea Brígit, si trasformò nella ricorrenza di Santa Brigida.
Brigit fu la Dea più importante per i Celti, fu badessa di Kildare l’abbazia da lei fondata nel 470 e divenuta uno dei monasteri più prestigiosi d'Irlanda famoso in tutta l'Europa cristiana. Brigit era la patrona dei poeti e dei guaritori, dei druidi, dei guerrieri e degli artigiani in particolare dei fabbri. 

St. Brigid’s Cathedral, Kildare, Ireland

La figura della Dama del Lago nel ciclo di Re Artù probabilmente è ispirata a Brigid.
Si racconta che nel monastero di Kildare un fuoco in suo onore era mantenuto accesso da diciannove monache che a turno vegliavano per un’intera giornata affinché non si spegnesse. Il ventesimo giorno si diceva fosse la dea stessa a mantenere il fuoco acceso.  La riforma protestante di Enrico VIII pose fine a questa tradizione.
La tradizione irlandese prevede la preparazione delle croci di Brigit fatte con giunchi e rametti racchiusi un cerchi che richiama la figura della ruota solare mentre si bruciano le croci preparate l’anno precedente e fino a questo momento conservate.

Croce di Santa Brigida

Imbolc è anche una festa di purificazione e a Brigit, sono state dedicate molte fonti sacre taumaturgiche che legano la sua sacralità sia all’acqua che all'elemento fuoco, inteso non solo quello fisico ma anche il fuoco della vita e dell'ispirazione.
L’elemento purificatore della festa lo ritroviamo successivamente nella festa della Candelora cristiana con processioni e benedizioni di candele per gli altari detta anche della Purificazione di Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.


Presentazione di Gesù al tempio e Purificazione di Maria Santissima
Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova



Nel periodo romano la Dea Februa (Giunone) veniva celebrata alle calende di febbraio. Nel calendario romano i mesi seguivano il ciclo della luna e il primo giorno di ogni mese corrispondeva al novilunio (luna nuova) chiamato “calende”, da cui deriva il nome “calendario”. 
Un antico proverbio popolare recita cosi:

"Per la santa Candelora
se nevica o se plora dell'inverno siamo fora;
ma se c'è sole o solicello
 siamo sempre a mezzo inverno"


In Gran Bretagna nella notte di Candelora molte persone usano mettere delle candele accese alle finestre di casa recitando questo proverbio: 
"If Candlemas Day be fair and bright
Winter will have another fight
If Candlemas Day bring clouds and rain
Winter is gone and won’t come again"


Curiosità:
- La Candelora è chiamata anche "Giorno dell'orso" poichè pare che in questo particolare giorno, l'orso si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere come e' il tempo e valutare se sia o meno il caso di mettere il naso fuori!


- Negli Stati Uniti e nel Canada, il Candlemas Day è anche il "Groundhog Day" ovvero il "Giorno della Marmotta": Si osserva un rifugio e se l'animale emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, vuol dire che l’inverno terminerà presto. Se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana, e l’inverno continuerà per altre sei settimane !!
- In Francia, la Candelora (Chandeleur) è conosciuta soprattutto per essere il giorno della preparazione delle deliziose crêpes!

Note: le immagini sono tratte dal web. Crediti su richiesta.

mercoledì 10 gennaio 2024

The Country Diary: la serie Tv

Nel 1984 è stata prodotta una serie tv tratta dal Diario di campagna di una signora inglese del primo novecento scritto nel 1906 da Edith Holden  dalla sua biografia scritta da Ina Taylor.

Nel ruolo della Holden troviamo una giovane Pippa Guard che ci accompagna, di mese in mese, a scoprire la natura e la campagna inglese del primo novecento con una dolcezza e una magia davvero singolari!.

Le illustrazioni del libro come per magia prendono forma nella realtà! (consiglio di avere sempre il Diario a portata di mano!).


Di questa produzione (mai doppiata in italiano) esiste una versione ridotta (a sinistra della foto) di un solo dvd, mentre la versione completa, è composta all'origine da quattro videocassette vhs, si trova in commercio nella versione rimasterizzata da due o quattro dvd (a destra della foto quella da due). 
La differenza tra le due versioni consiste che, in quella ridotta ci sono le scene relative alla scrittura del diario, mentre quella completa include anche scene tratte dalla biografia di Ina Taylor. 
Le ambientazioni sono davvero suggestive con scene girate nel Warwickshire, Dartmoor e Londra. Consiglio la visione dopo aver letto almeno una biografia e con il diario a portata di mano! :)
Le riprese iniziano a gennaio con una natura fredda (ma mai ostile!) con i campi innevati, i piccoli germogli e uccellini freddolosi in cerca di riparo. Nel primo episodio si narra anche di un'attività che era molto cara agli Holden ovvero quella dello spiritismo. 
Nelle successive puntate lentamente la natura si risveglia, e si narrano i difficili rapporti tra i fratelli (Edith era la terza di sette figli i quali, dopo un'infanzia serena, in gioventù iniziarono ad avere conflitti tra loro). 
E così via...ogni episodio è un piccolo affresco della natura e della vita di questa giovane e talentuosa illustratrice che purtroppo morì troppo presto in tragiche circostanze.



Completa la serie Tv il libro dal titolo The Country Diary Companion, un interessante volume spin-off della serie tv!. 

E' diviso in tre parti: la storia della scrittrice, la serie tv e il diario. Ha fotografie a colori e in bianco e nero davvero prezioso per conoscere il villaggio di Olton in cui visse dal 1905 al 1911 e che ispirò la composizione dei diari (libro solo lingua inglese).

Dove vedere la serie tv? Le versioni televisive e il libro si possono trovare nei negozi ebay di rivenditori inglesi e americani.

giovedì 28 dicembre 2023

Sussex Carol


Il canto natalizio tradizionale inglese dal titolo Sussex Carol è conosciuto anche come On Christmas Night True Christians Sing o On Christmas Night All Christians Sing (dal primo verso).

Il vescovo irlandese Luke Wadding inserì il testo e la melodia per la prima volta in una raccolta musicale intitolata Small Garland of Pious and Godly Songs (1684). Non si sa se Wadding fosse o meno l’autore del canto.

La versione più conosciuta oggi è quella di Ralph Vaughan William e Cecil Sharp che agli inizi del XX  trascrissero il testo dopo averlo sentito cantare da una certa Harriet Verral di Monk's Gate nel Sussex (da cui il titolo Sussex Carol).

The Sussex Carol,  a video from The Tailor of Gloucester


I

On Christmas night all Christians sing

To hear the news the angels bring.

News of great joy, news of great mirth,

News of our merciful King's birth.

II

Then why should men on earth be so sad,

Since our Redeemer made us glad?

When from our sin he set us free,

All for to gain our liberty?

III

When sin departs before His grace,

Then life and health come in its place:

Angels and men with joy may sing

All for to see the new-born King.

IV

All out of darkness we have light,

Which made the angels sing this night:

"Glory to God and peace to men,

Now and for evermore, Amen!"

                    

Traduzione del testo in Italiano

I

La notte di Natale tutti i cristiani cantano

e ascoltano la novella degli Angeli.

Novella di grande gioia e di grande allegria

novella della nascita del nostro Re misericordioso.

II

Perchè dovrebbero gli uomini sulla terra essere così tristi

visto che il nostro Redentore ci ha reso felici?

Quando dal nostro peccato ci ha liberato,

per raggiungere la nostra libertà?

III

Quando il peccato si allontana davanti alla sua grazia divina

allora la vita e la salute subentrano al suo posto:

angeli e uomini possano cantare con gioia

tutti per vedere il Re appena nato.

IV

Dalle tenebre è spuntata la luce,

che ha fatto cantare gli angeli questa notte:

"Gloria a Dio e pace agli uomini

ora e sempre, Amen!"